USB - FSM delegation - pays tribute to Antonio Gramsci's grave in the 80th anniversary of his death
“Odio gli indifferenti.
Credo che vivere voglia dire essere
partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e
partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è
vigliaccheria, non è vita.
Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza
opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma
opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che
sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti;
è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede,
il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli
uomini abdica alla sua volontà,
lascia promulgare le leggi
che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere
uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra
l’assenteismo e l’indifferenza
poche mani, non sorvegliate da
alcun controllo, tessono la tela
della vita collettiva, e la
massa ignora, perché non se ne
preoccupa; e allora sembra
sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra
che la storia non sia altro che un enorme fenomeno
naturale, un’eruzione, un terremoto del quale
rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha
voluto, chi sapeva e chi non sapeva
, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano
pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma
nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto
anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è
successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà
fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti.
Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto
il compito che la vita
gli ha posto e gli pone
quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha
fatto. E sento di poter essere
inesorabile, di non dover sprecare
la mia pietà, di non dover spartire
con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia
parte già pulsare l’attività della città futura
che la mia parte sta costruendo. E in
essa la catena sociale non pesa
su pochi, in essa ogni cosa che
succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa
nessuno che stia alla finestra
a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono
partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
Antonio Gramsci -11 febbraio 1917