Solidarietà dei sindacati apolidi LAB, CUT, Intersindical Canaria,CSC e COS allo sciopero generale del sindacato italiano USB
I Sindacati apolidi LAB Paesi Baschi, CUT, Galiza, Intersindical Canaria,CSC e COS Intersindicale di Països Catalani, affiliati alla FederazioneSindacale Mondiale del Commercio, manifestano la solidarietà con il sindacato italiano Unione Sindacale di Base e con tutta la classe operaia italiana di fronte allo sciopero generale indetto per domani 25 marzo.
Tutti noi conosciamo la drammatica situazione in cui versa l'Italia in questo momento, e le terribili conseguenze del Coronavirus per tutto il popolo italiano e soprattutto per la classe operaia in questo paese.
L'Unione Sindacale di Base (USB) ha indetto uno sciopero generale perché è urgente fermare tutte le attività, che non sono davvero essenziali.
È necessario, difendere tutti i diritti dei lavoratori e soprattutto i diritti di tutti i lavoratori che devono continuare a lavorare.
La lotta è necessaria per adottare misure di difesa dei lavoratori. La situazione è drammatica per molti lavoratori, molte volte costretti a lavorare in condizioni insopportabili con il timore di sanzioni del datore di lavoro.
I sindacati firmatari di questa dichiarazione chiedono, alle loro rispettive nazioni, l'arresto di tutte le attività economiche essenziali, perché non ha senso che i lavoratori non possano lasciare le loro case per
evitare il rischio di infezione, ma allo stesso tempo debbano andare ogni giorno al lavoro.
Ma di fronte alla organizzazioni sindacali di classe
che tutelano il diritto alla vita rispetto agli interessi del capitale, abbiamo visto come la PSOE e il Governo spagnolo di Podemos dopo aver ottenuto il controllo diretto del governo di una nazione, uccidendo il nostro autogoverno, rifiutano di fermare l'attività economica sottoposta ancora una volta agli interessi dei padroni.
I sindacati firmatari con i sindacati di classe come l italiana Unione Sindacale di Base, continueranno a lottare affinché i lavoratori non paghino le conseguenze della crisi e a costruire tutti insieme un nuovo modello che metta il diritto alla vita al centro della sua azione, di fronte a questo capitalismo e neoliberismo che ci portano all'autodistruzione.
Per tutto questo, speriamo che lo sciopero generale indetto per domani sia uno sciopero classista e di massa e che con la forza della classe operaia sia possibile guidare questa difficile situazione che l'Italia sta vivendo.
Noi siamo con noi.