Il nostro saluto al congresso del PAME ad Atene

Nazionale -

USB e l'ufficio regionale europeo della FSM (oggi coordinato da USB) hanno partecipato al Congresso del PAME ad Atene, 9-10 novembre.

Un congresso che ha visto migliaia di delegati da tutta la Grecia e una folta delegazione internazionale fatta da rappresentati soprattutto europei, ma anche palestinesi e il delegato statunitense di Amazon.
lo slogan del congresso è stato: "I loro profitti o le nostre vite! Rivendichiamo la vita che ci spetta, rovesciamoli!”

Combattivo e di classe come è il Pame, nostro compagno di lotte nella Federazione Sindacale Mondiale soprattutto in Europa, contro le politiche di guerra e di sfruttamento della Unione Europea.
la sessione internazionale è stata incentrata sui temi che sono anche i nostri oggi ' Al sistema di guerre, povertà e sfruttamento NOI RISPONDIAMO con Organizzazione, Solidarietà e Lotta di Classe'

L'autunno continuerà combattivo per il Pame in Grecia come per noi in Italia, il loro sciopero generale sarà il 20 novembre e lo sosterremo come loro sosterranno il nostro del 13 dicembre.
la solidarietà internazionalista resta uno degli strumenti a nostra disposizione per combattere un sistema che ci vuole schiavi e silenti.

Parte del nostro saluto al congresso

Cari compagni
vi porto i saluti e gli auguri di buon congresso dall'USB Italia.
La caratteristica militante e combattiva del PAME è un esempio e uno stimolo per tutti i lavoratori e le organizzazioni di lotta organizzate con la FSM in Europa e nel mondo.
La guerra, il peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e dei popoli, le leggi contro il diritto di protesta, il conflitto sociale sono oggi gli elementi caratterizzanti di questa fase, senza alcuna prospettiva di cambiamento, anzi, la guerra diventa sempre più l'unica strada percorribile per un sistema capitalistico in crisi. In Italia, il governo Meloni, come i governi precedenti e con le indicazioni dell'Unione Europea, continua ad aumentare le differenze sociali, a mantenere bassi i salari, a ridurre le tasse per i ceti più ricchi, a sostenere l'Ucraina e il governo genocida israeliano.
Il Rapporto Draghi sulla competizione del sistema produttivo europeo definisce la direzione: tutte le risorse per la competizione, investire nell'industria bellica e della difesa, rafforzare le imprese europee che operano in settori strategici. L'industria militare diventa il volano di una possibile ripresa economica. Risorse per la guerra, salari da fame, aumento della povertà, deindustrializzazione, sviluppo solo di settori, come il turismo, dove i salari sono più bassi, il lavoro è precario e lo sfruttamento elevato.

Le frequenti catastrofi naturali che colpiscono il nostro territorio, anche a causa degli effetti ormai evidenti dei cambiamenti climatici, producono danni sempre maggiori a causa della mancanza di cura e manutenzione dell'ambiente. Invece di investire nella tutela del territorio e di prevenire gli effetti di una devastazione ormai
prevedibile e non più straordinaria, si lascia la popolazione in uno stato di totale vulnerabilità.
L'unica risposta del governo è la repressione, la pesante restrizione dei margini di conflitto, la nuova legge sulla sicurezza colpisce il conflitto sociale, le organizzazioni giovanili e ambientaliste, chi lotta per il diritto all'abitare, e un capitolo “speciale” è dedicato ai lavoratori, con specifico riferimento ai lavoratori della logistica e alle lotte che i sindacati di classe hanno portato avanti negli ultimi anni.
In questa situazione l'unica risposta possibile è quella del conflitto e dell'organizzazione delle lotte, e USB si è assunta questo compito, in Italia non facile vista la dilagante passività del mondo del lavoro. La stagione autunnale ci vede protagonisti di importanti lotte e scioperi che vedono migliaia di lavoratori scioperare e partecipare a manifestazioni sotto le bandiere del nostro sindacato di classe.
A partire dagli scioperi di settembre e ottobre nei settori della logistica e dei trasporti, due settori trainanti per l'economia ed estremamente combattivi, tanto che diversi ministri sono intervenuti per chiedere una maggiore repressione e un ulteriore inasprimento della già pesante legge sullo sciopero.
Il 31 ottobre il pubblico impiego ha indetto uno sciopero dell'intero settore con una grande manifestazione a Roma sotto il ministero della Pubblica amministrazione, ieri uno sciopero nazionale del settore con manifestazioni in molte città e l'adesione delle maggiori aziende italiane.

Verso lo sciopero generale del 13 dicembre: diciamo no all'economia di guerra, alle vostre guerre ai nostri morti.
Solo il rafforzamento dei sindacati conflittuali e di classe appartenenti alla Fsm può essere una vera risposta all'attacco contro la nostra classe.