Il benvenuto di USB ai delegati del 18° congresso FSM

Nazionale -

A seguire il testo dell’intervento di Paolo Leonardi che a nome di USB ha aperto i lavori del 18° congresso della Federazione Sindacale Mondiale, oggi a Roma.                                                          

 

Cari compagni, fratelli e sorelle, delegati da ogni parte del mondo, presidente Michael Mackwaiba, segretario generale George Mavrikos, graditi ospiti

a nome della Unione Sindacale di Base, di tutti i lavoratori italiani vi do il benvenuto al 18° Congresso sindacale mondiale; benvenuti in Italia, benvenuti a Roma.

Con il contributo di tutti gli aderenti alla USB e con il determinante contributo dell’ufficio centrale FSM di Atene abbiamo lavorato per garantire che i lavori del nostro 18° Congresso possano svolgersi in serenità e con spirito militante, per dare nuovo impulso ai nostri obbiettivi.

È questo il secondo Congresso sindacale mondiale che l’Italia ospita, dopo quello del 1949 di Milano in cui Giuseppe Di Vittorio, leader della Confederazione Generale del Lavoro italiana, venne eletto presidente della Federazione Sindacale Mondiale. Di Vittorio si batté lungamente per evitare la spaccatura del movimento sindacale internazionale guidata dalla AFL (American Federation of Labor) statunitense e dalla TUC (Trade Union Confederation) britannica che diede poi vita a quella che oggi è l’ITUC (International Trade Union Confederation), il sindacato internazionale di sostegno e accompagnamento alle politiche capitaliste e imperialiste nel mondo.

Anche la CgiL, dopo la morte di Di Vittorio, iniziò un processo di allontanamento dalla Federazione Sindacale Mondiale che la portò ad uscirne negli anni ‘70 e ad aderire convintamente alla ITUC.

Oggi in Italia la Federazione Sindacale Mondiale è tornata con le proprie bandiere nelle piazze e nei luoghi di lavoro italiani e ad essere punto di riferimento militante e di classe grazie all’ingresso, ormai da oltre 10 anni, della USB in questa gloriosa organizzazione internazionale dei lavoratori che oggi celebra proprio in Italia il suo 18° Congresso. Ne siamo orgogliosi e ringraziamo il segretariato mondiale e il Presidential Council per aver scelto l’Italia e l’USB.

Il 18° Congresso si tiene in forma e numeri ridotti rispetto al passato a causa della crisi pandemica da Covid 19 che ha colpito duramente tutti i nostri Paesi e che ha rivelato la totale inadeguatezza del mondo capitalista ad affrontare emergenze drammatiche e devastanti. Nel nostro Paese contiamo oltre 160.000 morti da Covid, una gran parte di questi morti è dovuta ad un sistema sanitario largamente privatizzato e alle scelte del Governo e dell’Unione Europea di privilegiare la produzione e i profitti invece che la salute dei cittadini e dei lavoratori.

Per la prima volta una piccola brigata di medici di un piccolo Paese sottoposto a un bloqueo infame, Cuba, è dovuta correre in soccorso di uno degli otto paesi più industrializzati del mondo. Mai come in questa occasione è risultato chiaro che il capitalismo porta la morte mentre il socialismo porta la vita. Per ringraziare Cuba per la assistenza prestata all’Italia contro il Covid, la USB ha promosso nel Paese una campagna per attribuire alla Brigata medica cubana Henry Reeve il Nobel per la Pace e si è pronunciata e si è mobilitata per la cancellazione del diritto di proprietà sui vaccini e su tutti i farmaci salvavita.

Mentre la crisi sanitaria mondiale è ancora in corso, torna la guerra in Europa, per la seconda volta dopo la Seconda guerra mondiale, e si va profilando l’estensione a livello mondiale della guerra in corso in Ucraina.

Una guerra i cui esiti non sono ancora scritti ma che ridisegnerà inevitabilmente le relazioni internazionali, economiche e politiche nel mondo.

La globalizzazione è finita ma non è finita la storia, e all’orizzonte si profila una nuova guerra fredda tra blocchi geo economici e l’intensificarsi della competizione interimperialista che questa volta non viene combattuta solo sul piano dell’iper-competitività economico finanziaria ma con le armi che anche il governo del mio Paese sta facendo arrivare nel teatro di guerra, alimentandola e coinvolgendo di fatto direttamente anche l’Italia.

La USB è da sempre per lo smantellamento della NATO e si è battuta e si batte da sempre contro ogni guerra. L’Italia è Paese di arrivo di centinaia di migliaia di migranti che in questi ultimi decenni sono fuggiti da Paesi in cui le guerre imperialiste e di rapina delle risorse guidate da Stati Uniti e Unione Europea hanno prodotto vere e proprie catastrofi umanitarie, oltre che politiche ed economiche. Siamo in prima fila nella battaglia per favorire l’accoglienza contro i respingimenti nei Paesi di provenienza attuati dai governanti italiani.

Oggi, con la complicità dell’Unione Europea e della NATO nella nostra regione si riaffacciano prepotentemente il fascismo e il nazismo.

Anche per questo domani una delegazione del nostro congresso si recherà a rendere omaggio ai martiri delle Fosse Ardeatine, luogo dove i nazisti il 24 marzo 1944 trucidarono 335 cittadini romani, soprattutto comunisti, partigiani ed ebrei, rastrellati dopo un’azione partigiana che aveva prodotto 33 morti tra i soldati tedeschi. Vogliamo ricordare e rendere il nostro omaggio a queste vittime della barbarie perché non ci sia più nazismo né fascismo nel mondo.

La guerra e le sanzioni oltre a migliaia di morti e distruzione sul campo di battaglia stanno già provocando gravi problemi alle popolazioni di tutto il mondo su cui si rovesciano le conseguenze del blocco delle fonti energetiche e lo spostamento di risorse dal welfare alle spese militari. Saranno le masse popolari, i lavoratori a pagare il prezzo più alto e anche per questo noi dobbiamo essere determinati nella battaglia contro la guerra.

La USB è certa che questo nostro congresso saprà nuovamente, come in passato, mettere il movimento internazionale dei lavoratori alla testa del movimento mondiale contro la guerra.

Il documento congressuale su cui discuteremo in questi giorni è denso di analisi e di proposte di lavoro e vanno tutte nella direzione di rafforzare la classe lavoratrice nella sua lotta contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura. In Italia ogni anno oltre 1000 lavoratori muoiono durante il lavoro e oltre 500mila sono gli infortuni gravi; lo sfruttamento è tornato intenso come mai mentre gli affari e gli utili del padronato crescono di giorno in giorno.

In questi giorni tutti noi siamo chiamati a lavorare intensamente per preparare un nuovo ciclo di lotte e di mobilitazioni, di studio e di analisi che rafforzino ancora di più il nostro peso a livello mondiale, nei nostri continenti, nei nostri Paesi.

Molto è stato fatto negli ultimi anni per restituire alla Federazione Sindacale Mondiale il peso e il posto che merita nella storia del movimento dei lavoratori internazionale e di classe; USB si augura che da questo congresso di Roma esca una Federazione Sindacale Mondiale ancora più forte, organizzata, militante, punto di riferimento per altri milioni di lavoratori in tutto il mondo.

Benvenuti in Italia

Benvenuti a Roma

Viva il 18° Congresso Sindacale Mondiale

Viva la Federazione Sindacale Mondiale

Viva la solidarietà internazionalista