Il 3 ottobre giornata internazionale di lotta promossa dalla Federazione Sindacale Mondiale: USB manifesta davanti alle aziende del settore energia e alle sedi dei loro azionisti
Il 3 ottobre 1945 veniva fondata la Federazione Sindacale Mondiale. Nel 77° anniversario, la FSM ha proclamato una giornale mondiale di lotta a difesa dei lavoratori: non pagheremo noi le crisi dei capitalisti e i costi delle loro guerre. In Italia USB aderisce organizzando manifestazioni e presidi davanti alle aziende del settore energia e alle sedi dei loro azionisti, come ad esempio la Cassa Depositi e Prestiti, maggiore azionista di ENI.
Tutto il mondo sta soffrendo le conseguenze drammatiche della crisi energetica e della guerra in corso in Ucraina. In Europa e in Italia si sta consumando anche una guerra interna che ha come vittime i ceti popolari, le lavoratrici e i lavoratori.
Stiamo registrando un fortissimo aumento dell’inflazione che porta con sé una diminuita capacità di acquisto dei salari e degli stipendi. Tutti i beni di largo consumo e anche i beni di prima necessità stanno aumentando ogni giorno ma non è previsto nessun aumento degli stipendi, non si decide l’istituzione del salario minimo per dare qualche garanzia ai milioni di lavoratori poveri, si attacca il reddito di cittadinanza che ha garantito a milioni di persone un minimo di sussistenza, si continua a mantenere l’indice europeo IPCA per misurare l’inflazione che però non contempla gli aumenti dovuti all’importazione di materie energetiche, che sono esattamente per la gran parte responsabili dell’aumento del costo della vita.
Da mesi è inarrestabile l’aumento della bolletta energetica nazionale grazie alla speculazione finanziaria operata sul gas e alle sanzioni verso la Russia che si stanno ripercuotendo sulle popolazioni degli Stati che le hanno decise.
I provvedimenti del governo italiano finora sono stati assolutamente insufficienti e fallimentari, come dimostra il rifiuto delle aziende di versare al fisco anche solo una piccola parte degli extra profitti accumulati grazie alla speculazione sul prezzo del gas, senza che questo abbia prodotto da parte dello Stato quell’accanimento nella riscossione che invece subiscono i cittadini utenti quando ritardano anche solo di pochi giorni nel pagamento della bolletta della corrente o del gas.
Eppure la Pubblica Amministrazione, o comunque lo Stato, è sempre coinvolto nella gestione delle aziende che erogano l’energia. Il maggiore azionista di ENI è la Cassa Depositi e Prestiti, così come la maggioranza delle azioni delle aziende locali quali ACEA, Hera, A2A ecc. sono in mano alle amministrazioni locali.
Per questo abbiamo deciso di individuare proprio le aziende che erogano gas e elettricità e le amministrazioni dello Stato e degli Enti locali come obbiettivo della nostra iniziativa di lotta e di denuncia nel contesto della Giornata mondiale di azione della Federazione Sindacale.
USB - Unione Sindacale di Base