Concluso il Consiglio Presidenziale della Federazione Sindacale Mondiale: 2014 anno mondiale di lotta alla disoccupazione -foto, video-

Roma -

Dieci intense ore di dibattito, 43 interventi, la presentazione del nuovo sito web e dell'inno del WFTU composto da un musicista nepalese, l'adesione di 56 nuove organizzazioni  di tutti i continenti - per l'Europa il forte sindacato dei trasporti britannico RMT - questi i numeri dell'appuntamento annuale che dopo Johannesburg e Lima ha toccato Roma per riconvocarsi nel 2015 in Gabon.

 


Il confronto ha evidenziato la forte espansione in tutti i continenti e in tutti i settori che ha raggiunto la ragguardevole cifra di 86 milioni di aderenti.
Verificato il raggiungimento degli obiettivi 2013  si è deciso di lanciare una  campagna mondiale di lotta alla disoccupazione; ad organizzare lotte e mobilitazioni sono chiamati  sia gli Uffici regionali e sub regionali che le UIS, unioni internazionali di categoria. In europa la iniziativa centrale si terrà' il 3 ottobre a Lisbona organizzata dalla Cgtp-in in occasione del 69* anniversario della fondazione dell'FSM.

 


"E' stato compiuto un passaggio politico importante - ha dichiarato Pierpaolo Leonardi membro Italiano del Presidential Council dell'Ufficio Internazionale dell'USB - esce confermata e rafforzata la riorganizzazione della Federazione Sindacale Mondiale, la crescita del sindacalismo di classe a livello planetario e la prospettiva internazionalista. Anche l'Ufficio regionale Europeo - fin qui il più debole degli uffici regionali -esce rafforzato sia nei paesi partecipanti che nei sindacati e ribadisce la scelta di combattere l'Unione europea come polo della competizione interimperiasta e di allargare le relazioni ai Paesi dell'area del Mediterraneo".

 

Messaggi di solidarietà ai popoli in lotta per la propria autodeterminazione sono stati approvati all'unanimità ed uno speciale messaggio e' stato inviato agli arrestati a Roma e a Napoli il 13 febbraio per aver lottato per i diritti dei disoccupati e dei senza casa "il conflitto non si arresta, esigiamo la immediata liberazione di tutti gli arrestati" chiedono con forza al ministro degli interni Italiano i 61 membri del Presidential Council.