Altro che innocenti: il sindacato giallo mondiale costretto a licenziare l'indifendibile Visentini e a convocare un congresso straordinario
Il Consiglio generale della Confederazione Sindacale Internazionale ha revocato a Luca Visentini, sindacalista italiano proveniente dalla UIL, la carica di Segretario generale ed ha deciso di convocare un congresso straordinario mondiale.
Visentini è stato pesantemente coinvolto nello scandalo Qatargate per aver ricevuto due buste per complessivi 50.000 euro in contanti versati, tramite l’ex sindacalista Cgil Antonio Panzeri, dal governo del Qatar, perché la posizione del sindacato giallo internazionale sul trattamento schiavistico dei lavoratori immigrati nella costruzione degli stadi della Coppa del mondo di calcio venisse edulcorata fino a farla scomparire.
L’obiettivo, per gli emissari qatarioti, si sarebbe dovuto raggiungere assicurando un corposo sostegno economico alla candidatura di Visentini, già segretario generale del sindacato europeo CES, alla carica di Segretario generale mondiale della CSI, cosa poi avvenuta grazie al voto “libero” a lui dato da molti sindacati “poveri” e probabilmente fruitori della improvvisa disponibilità economica di Visentini.
Anche Susanna Camusso, ex segretaria generale della Cgil, secondo le dichiarazioni dell’ormai collaboratore di giustizia Panzeri ai magistrati di Bruxelles che guidano l'inchiesta per conto della Commissione europea, avrebbe avuto un ruolo nell’accettazione e distribuzione ai sindacati poveri del terzo mondo di cospicue somme di denaro stanziate, sempre dai qatarioti, per favorire la sua candidatura nel precedente congresso internazionale a presidente della CSI, progetto però naufragato miseramente nonostante i fiumi di denaro distribuiti a sindacati di mezzo mondo.
Un vero e proprio terremoto sta quindi scuotendo dalle fondamenta il sindacato giallo internazionale nato da una scissione avvenuta nel 1949 ad opera principalmente dei sindacati statunitensi e britannici per sostenere tra i lavoratori di tutto il mondo le politiche imperialiste post seconda guerra mondiale degli USA e dei suoi principali alleati britannici, attraverso il Piano Marshall in Europa ed altri simili strumenti nel resto del mondo, con cui legare indissolubilmente i destini economici dei Paesi coinvolti alle politiche degli USA, sia sul piano economico che su quello delle alleanze e soprattutto operata per rompere l'unità sindacale costruita faticosamente attorno alla Federazione Sindacale Mondiale, ritenuta troppo vicina alle politiche sociali sostenute dall’URSS.
Fu proprio a seguito di quella scissione che nacquero in Italia, da una rottura dell’allora sindacato unitario, la Cgil guidata da Di Vittorio fondatrice della FSM, la Cisl e la Uil grazie anche a cospicui finanziamenti e sostegni da oltre oceano.
Il tragitto di pieno sostegno e identificazione con i processi di affermazione del capitalismo è proseguito negli anni fino a giungere agli esiti che nella giornata di ieri hanno portato alla cacciata di Visentini – dopo il tentativo iniziale di presentarlo come un agnellino coinvolto per sbaglio nell’inchiesta - e alla convocazione di un congresso mondiale straordinario per cercare di recuperare l'enorme danno di credibilità che il Qatargate ha arrecato a quel sindacato internazionale, da sempre orientato più a sostenere tra i lavoratori le scelte del capitale che a difendere gli interessi e i diritti della classe lavoratrice mondiale.
Il movimento di classe internazionale, la Federazione Sindacale Mondiale, nonostante le mille difficoltà incontrate nei suoi 78 anni di storia, nonostante le sempre insufficienti risorse economiche provenienti solo ed esclusivamente dall’autotassazione delle organizzazioni sindacali aderenti, organizza oggi oltre 110 milioni di lavoratrici e lavoratori di tutto il mondo, è alla testa di ogni conflitto che il movimento di classe dei lavoratori intraprende per difendere i diritti della classe lavoratrice, l’indipendenza delle sue organizzazioni aderenti, per sostenere i popoli in lotta contro l’aggressione del capitalismo e dell’imperialismo.
L’USB è orgogliosa di essere parte, dalla sua fondazione, della Federazione Sindacale Mondiale, di partecipare con una propria dirigente al Segretariato Mondiale e di aver ricevuto nel 18° Congresso mondiale di Roma, ospitato proprio dalla USB il mandato di dirigerne l’ufficio europeo.
Tra i nostri compiti, da oggi in poi, ci sarà anche quello di far conoscere ai lavoratori e ai sindacati di tutto il mondo il livello di corruzione su cui si fonda il sindacato giallo mondiale a cui partecipano tutte le maggiori confederazioni concertative, tra cui ovviamente Cgil Cisl Uil, affinché abbandonino la corrotta Confederazione Sindacale Internazionale di Visentini, Camusso & Co. e partecipino alla crescita della Federazione Sindacale Mondiale.
Unione Sindacale di Base