Il voto UE e il vuoto CES

Roma -

Con incredibile faccia tosta la CES, la Confederazione Europea dei Sindacati, ha promosso oggi una manifestazione a Bruxelles per chiedere ai lavoratori di… andare a votare!

Mentre mai come in questo tempo i diritti dei lavoratori sono calpestati, mutilati, cancellati e i lavoratori licenziati, precarizzati, schiavizzati i capi delle maggiori organizzazioni sindacali concertative europee si preoccupano di convincere i lavoratori ad andare a votare alle prossime elezioni europee del 26 maggio.

Quegli stessi sindacalisti che si arrogano il diritto di essere gli unici a poter rappresentare i lavoratori europei nel dialogo sociale, quegli stessi che hanno consentito direttive infami dell’Unione Europea come quelle sull’età pensionistica delle donne, equiparata a quella degli uomini in nome della parità di genere, o quella che consente il licenziamento delle lavoratrici incinte e mille altre tese a smantellare i diritti, oggi spendono centinaia di migliaia di euro delle quote sindacali dei lavoratori per organizzare treni, aerei e pullman dai vari paesi europei per sostenere l’Europa dei trattati, del pareggio di bilancio, del fiscal compact e dei diktat con cui l’Unione Europea detta ai Paesi le politiche sociali economiche e del lavoro da seguire, pena interventi quali quello che hanno devastato la Grecia.

È evidente che la percezione dell’enorme distacco del mondo del lavoro dalle politiche dell’Unione Europea è giunta fino alle orecchie dei burocrati sindacali della CES che, invece di ripensare le proprie politiche e schierarsi apertamente con i lavoratori nel conflitto con il capitale, cercano di indorare la pillola di votare per una UE che a tutti pensa tranne che ai lavoratori. Proprio come la CES.

 

Unione Sindacale di Base