I lavoratori greci respingono con durezza l'attacco di Tsipras al diritto di sciopero. La solidarietà di Usb al Pame

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La durissima risposta dei lavoratori greci ha costretto il sedicente governo progressista di Syriza a una precipitosa retromarcia sulla stretta al diritto di sciopero, obbligando il ministro del Lavoro a ritirare l’emendamento che alzava dal 20 al 50% la percentuale di adesioni necessaria per proclamare uno sciopero.


Migliaia di militanti del Pame, il sindacato di classe aderente al Wftu, sono scesi in piazza martedì 5 dicembre ad Atene, scontrandosi con la polizia schierata a difesa del ministero del Lavoro, che ha aggredito i manifestanti facendo largo uso di lacrimogeni e spray.


La decisa reazione della classe operaia organizzata ha costretto il governo a ritirare l’emendamento, sventando così l’attacco ai diritti dei lavoratori. Quella di martedì è solo l’ennesima azione di Tsipras, sempre più marionetta nelle mani della Troika, del FMI e della UE, contro la popolazione greca. Un’azione venuta solo pochi giorni dopo i duri scontri in coincidenza con le prime aste di abitazioni confiscate a chi non riesce più a pagare i mutui a causa dei tagli a stipendi e pensioni seguiti ai diktat del capitalismo internazionale.


Il Pame ancora una volta si è messo alla guida dei lavoratori, dimostrando che le lotte pagano e che non è più tempo di confronto passivo. Per questo il Pame ha confermato lo sciopero generale nazionale di 24 ore per giovedì 14 dicembre, chiamando a una grande risposta di massa alle politiche di Syriza genuflesse ai voleri del capitalismo.


USB si schiera a fianco del Pame e solidarizza con tutti i greci vessati e umiliati da anni di diktat.

 

Unione Sindacale di Base

 

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